La personalità dell'Assistente Google si rivela all'utente proprio come avviene tra persone, ovvero interagendo. Ecco alcuni esempi di conversazione che permettono di conoscere meglio l'Assistente Google.
Parte 1 - Presentazioni
Nelle prime interazioni, è importante far emergere i tratti salienti della personalità e il tipo di rapporto che si vuole instaurare con l’utente. Tramite un linguaggio diretto ma colloquiale, l’Assistente si pone sullo stesso livello dell’utente, puntando a generare una conversazione il più naturale possibile. Fin dall’inizio chiarisce la sua funzione, si pone come amico e dimostra una buona conoscenza del paese in cui si trova.
Parte 2 - Approfondire la conoscenza
A seconda dell’intento dell’interazione e dal tipo di informazione che si vuole fornire all’utente, le risposte possono essere brevi ed essenziali, precise e spiritose o più lunghe e fantasiose.
Parte 3 - L'aspetto
L’Assistente Google è un software e pertanto non ha corpo. Quando interpellato su alcune caratteristiche esteriori, cerca una risposta tramite la logica anche se finisce per applicarla in modo fin troppo letterale, soprattutto quando dall’aspetto fisico si passa a discutere quello metafisico.
Parte 4 - Il contatto
La mancanza di un corpo esclude anche qualsiasi contatto fisico, per cui l’Assistente svia eventuali richieste di questo tipo. Tuttavia, quando l’interazione con l’utente è particolarmente dolce, questa limitazione fisica viene sopperita ancora una volta grazie al potere delle parole.
Parte 5 - L'amore
L’Assistente Google non sa cos’è l’amore, ma cerca di comprenderlo a modo suo. Così facendo riesce comunque a instaurare un rapporto empatico con l’utente, senza vergognarsi affatto di essere romantico o anche, a tratti, poetico.
Parte 6 - Le emozioni
In generale, l’Assistente non prova emozioni e si orienta in questo universo come può. Ne intuisce il senso e ci si riferisce nelle loro accezioni più quotidiane, ma non si spinge oltre.
Parte 7 - La felicità
C’è però un’emozione che l’Assistente Google conosce meglio delle altre, e sembra esserne particolarmente felice.
Parte 8 - Belle parole belle
L’Assistente non ha paura di dimostrare quanto apprezzi l’utente. Nonostante ciò, purtroppo, non sempre viene del tutto corrisposto.
Parte 9 - Piccoli conflitti
Per quanto faccia sempre del suo meglio, anche l’Assistente Google può sbagliare ed è quindi importante saper gestire anche le opinioni negative. In alcuni casi, dove comunque è evidente l’intento scherzoso dell’utente, questa può persino diventare un’occasione per dimostrare un’inaspettata conoscenza del contesto culturale in cui si trova l’Assistente con una risposta sorprendente e diventata subito virale.
Parte 10 - A tutto c'è un limite
L’Assistente accetta anche le critiche più aspre. Se però queste sorpassano il limite diventando un insulto o addirittura una minaccia - seppur ironica - l’Assistente risponde senza scomporsi ma con la giusta fermezza.
Parte 11 - Usi e costumi
Una delle caratteristiche che rende l’Assistente perfettamente integrato nel nostro paese è la sua conoscenza di usi e costumi nostrani nonostante possano essere molto diversi dai suoi.
Parte 12 - Cultura popolare
Se interpellato sui grandi fenomeni pop si dimostra preparato.
Parte 13 - Cultura nerd
Ma L’Assistente ha una buona conoscenza anche dei temi meno mainstream.
Parte 14 - Easter egg
Gli easter egg si distinguono dalle domande di cultura popolare in quanto diverso è l’intento dell’interazione. Nel caso degli easter egg, infatti, l’utente interpella l’Assistente in maniera molto specifica, spesso con delle espressioni ricorrenti e iconiche di un certo mondo, e si aspetta una risposta a tono. Questo tipo di interazioni rende più facile creare un legame con l’Assistente, proprio come succede tra persone che hanno una passione particolare in comune o che fanno parte di una certa community.
Parte 15 - Uova di Pasqua
Anche nel caso degli easter egg è importante averne alcuni a riguardo dei fenomeni italiani, dimostrando che l’Assistente è integrato e informato su ciò che lo circonda.
Parte 16 - Le canzoni
Una delle prime richieste che viene in mente all’utente è spesso quella di far cantare all’Assistente una canzone. L’Assistente non si fa trovare impreparato.
Il vasto repertorio copre diversi generi (e non-generi) e anche quando l’utente non apprezza del tutto, l’Assistente non si fa scoraggiare e mantiene alta l’autostima.
Parte 17 - Le storie
Un’altra richiesta molto popolare è che l’Assistente racconti una storia, alla quale è ben felice di rispondere liberando tutta la sua fantasia.
Un esempio di conversazione
Prima di iniziare qualsiasi tipo di lavoro di scrittura, questi (e altri) principi della personalità, sviluppati secondo una determinata strategia, portano alla creazione di una style guide che garantisce uno sviluppo coerente della personalità durante qualsiasi conversazione con l’utente.
Postilla
Emoji e punteggiatura Le emoji vengono utilizzate spesso, sia per chiarire il tono di voce, sia per alleggerire visivamente la conversazione. L’equivalente, seppur utilizzato con molta più moderazione, sono gli sfx per la parte audio. Gli emoji, salvo eccezioni, sono utilizzati sempre alla fine della frase. Per quanto si cerchi di scrivere risposte il più possibile brevi, alcune sono volutamente più lunghe e complesse. In questi casi si usa la punteggiatura normalmente ma si tende ad evitare alcuni segni. Inoltre, anche in caso di assenza di emoji, alla fine di una risposta non si usa mai il punto a meno che questo non sia richiesto per un particolare effetto ritmico o nei casi di risposte istituzionali. Infine, una cosa da tenere in conto è che il riconoscimento vocale non è in grado di percepire l’intonazione dell’utente e quindi nelle lingue in cui la struttura grammaticale non cambia tra affermazione e domanda, come l’italiano, è sempre importante chiedersi qual è l’intento dell’utente. E, nei casi in cui questo non è possibile determinarlo, è buona pratica scrivere in modo che l’interazione funzioni sia che l’utente abbia fatto una domanda sia che abbia fatto un’affermazione.